Il Prof. Giancarlo Antonucci, Presidente del Dopolavoro Filellenico di Taranto, consiglia di leggere Nikos Kazantzakis e Alki Zei .

 Rapporto al Greco

L'ultima possente opera di Kazantzakis, Αναφορά στον Γκρέκο, iniziata nel 1956 e pubblicata postuma e incompleta nel dicembre del 1961: sta fra il diario spirituale e l'autobiografia, con pagine dense di grande pathos umano e ricche di numerosi ricordi, una continua ascesi spirituale attraverso varie tappe sulle orme di Cristo, Buddha, Lenin, Ulisse, che significano per l'autore esperienza e meditazione: non conquista della verità suprema o bisogno di dare un credo alla sua anima tormentata, ma desiderio di percorrere un itinerario che giunga alla vetta. 




La tigre in vetrina 

Un punto fermo della letteratura neogreca è Alki Zei che ha scritto per lo più romanzi per ragazzi, nei quali però ogni adulto ha potuto ritrovare la sofferenza e le ansie di individui e di un popolo costantemente in lotta per la sopravvivenza e per la difesa dei propri diritti. Un'esistenza turbolenta e difficile in giro per il mondo a ritrovare se stessa si rispecchia in racconti semplici, apparentemente disincantati ma dalle profonde radici identitarie, noti ed apprezzati in tutto il mondo, come quello che può essere considerato un capolavoro internazionale, La tigre in vetrina.




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