In vista di una serie di incontri programmati dalla Filellenica con le scuole, sul tema "Miti greci e questioni di oggi", ho approfittato delle vacanze natalizie per riscrivere alcuni fra i più bei miti della tradizione ellenica. Stamane pubblico il primo: Icaro e il sogno della libertà Trentamila, forse di più, i migranti annegati nel mediterraneo per raggiungere le coste europee nell’ultimo decennio; quindicimila solo negli ultimi tre anni... Giovani, bambine, ragazzi fuggiti dalla guerra, dalla povertà, dalla disperazione; ripercorrendo l’antica rotta di Icaro, che attraversò il mare per conquistare libertà e futuro, ma vi trovò la morte. Dedalo, padre di Icaro, architetto sublime ed inventore, sospettato di tradimento per aver aiutato, insieme ad Arianna, Teseo a fuggire da Creta, era stato a sua volta rinchiuso nel labirinto insieme al figlio. L’antico sogno di volare, con l’ingegno di Dedalo, si avverò: perché con ali di cera, intrise...
Riporto le magnifiche parole che ha espresso Anastasios Kazaras su fb, commentando l'immagine con la quale abbiamo formulato i nostri auguri natalizi: "Provoca emozione e ammirazione la tavola dipinta nel 1872 da Nikiforos Lytras. Cattura un gruppo di bambini di varie nazionalità che cantano canti natalizi(kalanta) . Un'immagine vale più di mille parole. E i messaggi che questo dipinto trasmette sono molti e importanti. Questa non è una semplice rappresentazione di una tradizione , ma e un'opera simbolica. In primo luogo, ritrae cinque bambini di diverse origini e nazionalità. In questo modo, il pittore ricorda il vero spirito delle feste. La canzone e il suo scopo sono comuni. Non è discriminata e incolore. Il suo messaggio è senza tempo. Soprattutto in tempi -come quelli che viviamo - che è prevalente la percezione di fanatismo, razzismo e nazionalismo". Grazie, Anastasios!
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