Una pagina di storia greca intrecciata con la strategia del terrore in Italia negli anni '70. Dimistri Deliolanes scopre una pagina inedita e quanto mai attuale.




Una sintesi del volume.



La giunta militare che ha preso il potere in Grecia con un colpo di stato il 21 aprile del 1967 è stata subito definita dai suoi numerosissimi avversari con la qualifica di “fascista”. 

A distanza di mezzo secolo possiamo permetterci di considerare il regime militare con maggiore distacco. Da un punto di vista della scienza politica, quindi, si può dire che si trattava di una dittatura militare di estrema destra. 

La sua ideologia era contraddistinta da un acceso anticomunismo, prodotto specifico della storia del paese. Era lo stesso spirito di acceso anticomunismo che contraddistingueva tutto il sistema politico, a cominciare dal sovrano, Costantino II, e i generali che erano sotto il suo controllo, pronti ad effettuare il loro colpo di stato ma preceduti dalla fulminea preso del potere da parte dei colonnelli. 

A capo della giunta vi erano ufficiali che si erano formati nell’Accademia durante il regime del Quattro Agosto del generale Ioannis Metaxas, al potere dal 1936 fino al 28 aprile 1941, quando le truppe naziste occuparono Atene. Questo regime di Metaxas aveva imitato alcune manifestazioni del fascismo italiano, come la creazione di una organizzazione giovanile in divisa, il saluto romano, nonchè un tentativo di ideologia imperiale, condensato nella formula della “terza civiltà ellenica”. 

Qualcuno tra questi ufficiali golpisti, come il capo della giunta Georgios Papadopoulos, aveva collaborato con le forze dell’Asse durante la seconda guerra mondiale. Qualcun altro, come Nikolaos Makarezos, non si sa cosa abbia fatto nei tre anni di occupazione del paese: se non era stato collaborazionista, si era occupato del suo privato. Un terzo gruppo, nel quale apparteneva Dimitrios Ioannidis, aveva preso parte alla resistenza nelle formazioni più moderate. 

Tutte e tre questi gruppi però erano emersi durante la guerra contro la ribellione dei comunisti, durata dal 1946 fino al 1949. Durante la guerra civile questi ufficiali si erano coagulati attorno alla lotta al comunismo, che ha messo da parte ogni possibile divergenza tra di loro. 

In seguito alla vittoria alla guerra civile, questa ideologia anticomunista era poi diventata l’ideologia ufficiale del Regno. 

La componente fascista dentro il regime 

All’interno della giunta militare però vi era una componente con una matrice ideologica che faceva più o meno apertamente riferimento al fascismo e al nazionalsocialismo. Era una componente minore, ma in grado di mobilitare forze considerevoli. 

A capo vi erano il colonnello Ioannis Ladas, che aveva occupato un posto chiave come segretario generale del ministro degli Interni, ed il tenente colonnello Konstantinos Aslanidis, sottosegretario allo sport, ed altri personaggi minori. 

La componente fascista era in continuo contato con l’estrema destra che si trovava dentro il partito della destra parlamentare Unione Nazionale Radicale (ERE), al potere fino al 1963. Ma era in contatto anche con i gruppi neofascisti che si muovevano nei paraggi del grande partito conservatore fondato nel 1956 da Costantino Karamanlis. Si tratta dello stesso leader che restaurerà la democrazia nel drammatico luglio del 1974. 

Questi contatti con l’ambiente estremista di destra erano il punto di forza della corrente fascista, poichè gli avversari, cioè la camponente maggioritaria della giunta militare, quella che faceva riferimento al capo Georgios Papadopoulos, si trovava in condizione di isolamento rispetto al mondo politico. 

Ma nelle elezioni del 1958 era avvenuto un fatto clamoroso: a causa della rissosità del Partito del Centro e della guerriglia antibritannica a Cipro, il partito unitario della sinistra EDA (Sinistra Democratica Unificata) riuscì ad ottenere il 24,4% e diventare il primo partito di opposizione. Subito suonò l’allarme nello schieramento governativo: nove anni dopo la loro sconfitta nella guerra civile, i comunisti risollevavano la testa. 

Da quel momento le organizzazioni dell’estrema destra greca entrarono a far parte di un apparato clandestino dello stato, tanto che la stampa greca li chiamerà “parastatali”. Il loro compito sarà quello di fare quello che gli organi dello stato ufficialmente non potevano fare: aggredire, provocare, intimidire, anche uccidere, come nel caso del deputato di sinistra Grigoris Lambrakis, assassinato nel 1963 a Salonicco. E’ il caso descritto nel romanzo Z di Vassilis Vassilikos e nell’omonimo film di Costa Gavras. 

Contemporaneamente, l’anticomunismo di stato intensificava i suoi rapporti con l’internazionale nera. Tra le organizzazioni con cui stringe rapporti di collaborazione vi era una finta agenzia di stampa con sede a Lisbona, denominata Aginter Presse. 

Si trattava di una centrale eversiva di estrema destra, in collegamento con la CIA, che svolgerà un ruolo importante nella strategia della tensione in Italia. 

In questa nuova primavera del neofascismo greco, a metà degli anni ’60 emerge una figura importante: è lo studente di legge Konstantinos Plevris che nel 1965 crea un suo gruppo, denominato Quattro Agosto, in memoria del dittatore Metaxas. 

Plevris era uno dei pochi capi del neofascismo greco che aveva studiato ed aveva indubbie doti e capacità politiche. 

Aveva inoltre ottimi contatti con vecchi esponenti del regime di Metaxas, ma ha anche intensi rapporti con gi apparati anticomunisti della polizia e dell’esercito. Conosceva personalmente il colonnello Ladas, il generale di brigata Pattakos ed anche altri esponenti di primo piano del regime dei colonnelli. 

Dopo il colpo di stato, Plevris diventò direttore dell’ufficio politico di Ladas, al ministero dell’Interno, e assunse il ruolo dell’ispiratore della componente fascista del regime. 

Il progetto politico della componente era quello di trasformare la dittatura in un regime fascista vero e proprio, con la creazione di un partito ideologicamente omogeneo, la conduzione di una lotta di piazza contro gli avversari e la mobilitazione di organizzazioni giovanili in favore del regime. 

Fu giocata la carta della creazione una organizzazione giovanile. Fu ripescato un vecchio gruppetto, esistente dal dopoguerra ma con scarso risultato, di nome “Alkimi” (“Gagliardi”). La guida degli Alkimi la assunse lo stesso Plevris, i soldi li mise Aslanidis, prendendoli dal totocalcio, mentre Ladas mobilitò le scuole e le palestre e promise assunzioni ai giovani che si arruolavano. Ma la promessa non fu mantenuta e il reclutamento fallì. 

Maggiore successo ha avuto l’organizzazione del regime in Italia. Si tratta della Lega Nazionale degli Studenti Greci in Italia (ESESI), fondata a Napoli due giorni dopo il colpo di stato. 

L’Italia interessava in particolar modo il regime dei colonnelli. Il primo motivo di interesse riguardava il cospicuo numero di studenti greci presenti in Italia, molte decine di migliaia, ai quali ben presto si aggiunsero i numerosi rifugiati politici. Poi vi era l’atteggiamento apertamente ostile verso il regime militare che aveva assunto il governo italiano ed in particolare dal ministro degli Esteri e segretario del Partito Socialista Pietro Nenni. 

A capo della ESESI sono stati collocati militanti di estrema destra già presenti in Italia. La guida effettiva dell’associazione sarà affidata apparentemente al ministero degli Affari sociali ma dietro le quinte era il servizio segreto KYP che agiva, attarverso il consigliere militare dell’ambasciata ed il contingente greco presso il comando del Fianco Sud della NATO a Napoli. 

Nel 1969 il controllo della Lega passerà anche ufficialmente al KYP, che la finanzierà con 900 mila dracme l’anno. Alcuni giovani ufficiali si iscriveranno anche nelle università italiane, dove la contestazione al regime era più forte. L’università di Perugia era tra queste. 

Sarà Plevris quello che intensifica e regolarizza i rapporti con l’estremismo di destra in Italia. Nei primi anni del regime, questi rapporti erano visti con interesse da tutte le componenti della giunta militare, che ritengono sia importante rompere l’isolamento e farsi amici all’estero. 

Per i neofascisti italiani il colpo di stato di Atene rappresenta un primo esempio del fatto che la vittoria dei democratici nella seconda guerra mondiale non è irreversibile. Attraverso i contatti con Plevris, gli italiani, in primis l’organizzazione Ordine Nuovo, ottiene contatti al più alto livello. In seguito ci saranno finanziamenti e campi di addestramento per Ordine Nuovo, Avanguardia Nazionale, Europa Civiltà ed altri gruppi. 

Il momento in cui tale collaborazione viene sancita è durante la Pasqua del 1968, nei festeggiamenti per il primo anniversario del golpe. Una cinquantina di neofascisti italiani furono invitati ed ospitati per diversi giorni dal regime. 

La parte più appariscente delle attività dei colonnelli in Italia e più nota riguarda lo spionaggio e la delazione degli oppositori, con la collaborazione attiva delle autorità consolari, ma anche operazioni squadristiche contro gli studenti democratici. All’epoca Plevris era segnalato in Italia quasi ogni mese. Ma sicuramente questa presenza costante non era finalizzata solo a spiare e a reprimere gli oppositori del regime. 

Plevris era a conoscenza e sosteneva, a nome del governo militare, il progetto di destabilizzazione della democrazia italiana, per favorire soluzioni autoritarie. 

La strategia della tensione in Italia non è un progetto che nasce ad Atene. Ma Atene si inserisce in varie maniere in questo progetto. E di questo coinvolgimento noi ne siamo informati attraverso la nota lettera del direttore generale del ministero degli Esteri Kottakis all’ambasciatore a Roma Poùmpouras in data 15 maggio 1969. Dalla lettera risulta che il regime militare greco stava insegnando tecniche cospirative ad ufficiali delle forze armate italiane e dei carabinieri, a loro volta desiderosi di organizzare un colpo di stato in Italia. Contemporaneamente, collaborava con gli italiani nel pianificare ed organizzare tecniche di provocazione già applicate in Grecia. Al primo luogo, le bombe che esplodono in mezzo alla folla per creare caos e una richiesta d’ordine. Bombe che devono essere attribuite agli avversari politici. 

In Grecia la prima strage di questo genere si era avuta nel 1964, durante i primi festeggiamenti autorizzati di una grande impresa della resistenza: far saltare un ponte strategcio per bloccare così i rifornimenti a Rommel nella Cirenaica. All’epoca, una bomba scoppiò in mezzo alla folla ed uccise 18 persone. Più tardi, nell’imminenza del colpo di stato del 21 aprile, altre bombe erano esplose dentro le sale dei cinema ateniesi. 

I colonnelli nella strategia della tensione 

Ci avviciniamo così al 12 dicembre 1969, alla strage nella Banca dell’Agricoltura, che è l’inizio ufficiale della strategia della tensione in Italia. Quest’anno di compionio 50 anni da quell’avvenimento. 

Il 12 dicembre è il giorno in cui si riunisce a Parigi il Consiglio d’Europa per decretare l’espulsione della Grecia. E’ stato il giorno della più grave sconfitta diplomatica del regime dei colonnelli. La presidenza di turno del Consiglio spettava al ministro degli Esteri italiano: Aldo Moro. 

Quasi un decennio più tardi Moro ne parlerà ai brigatisti rossi che lo avevano rapito, insistendo sulla complicità dei colonnelli nell’attentato. 

La bomba quindi doveva scoppiare proprio quel venerdì 12 dicembre, perchè nelle intenzioni dei colonnelli bisognava dare una lezione alla presidenza italiana. Si è tradito lo stesso Papadopoulos, con una sua dichiarazione il lunedì successivo alla strage: egli attaccava duramente i paesi europei, tra i quali anche l’Italia, mettendo in guardia contro i pericoli del “terrorismo anarchico”. 

Sappiamo che il regime dittatoriale ordinò attacchi terroristici anche contro un altro paese, la Gran Bretagna. L’allora governo laburista si era schierato infatti per l’espulsione della Grecia dal Consiglio d’Europa. Atene si rivolse a un gruppo terrorista che aveva creato a Cipro e gli ordinò di attaccare con esplosivi le basi britanniche collocate sull’isola proprio il 12 dicembre. Giustificò gli attacchi proprio con la riunione ministeriale del Consiglio d’Europa. Il gruppo portò avanti degli attacchi ma si dimostrò impreparato per il compito che gli era stato assegnato. Alla fine, l’attacco principale è stato portato avanti da comandos del contingente greco di stanza sull’isola. 

Da quel momento in poi gli scontri saranno sempre più frequenti, fino al secondo colpo di stato, portato avanti dal generale di brigata Dimitrios Ioannidis il 25 novembre 1973, una settimana dopo la rivolta studentesca del Politecnico, repressa nel sangue. 

Dopo Piazza Fontana il regime tenta la strada della destabilizzazione “democratica”: mette in secondo piano ufficialmente ai rapporti con l’estrema destra italiana e privilegia relazioni con l’atlantismo oltranzista di Edgardo Sogno, di Randolfo Pacciardi. 

I rapporti quindi tra i colonnelli e l’estremismo di destra in Italia contiueranno a lungo dopo Piazza Fontana: ma riguarderanno solo una parte della giunta militare, quella ideologicamente più vicina a loro. 

Ci sono tracce di contatti con Plevris da parte del nucleo di Ordine Nuovo accusato per la bomba a Brescia, mentre la strage dell’Italicus avviene- non per caso- il 4 agosto del 1974. Il regime militare era già crollato sotto le ceneri del tradimento compiuto a Cipro, ma i camerati italiani hanno voluto mandare questo lugubre messaggio al capo del Movimento Quattro Agosto. 

Sarà proprio questo schieramento di chiara ideologia fascista a creare le basi di supporto per gli italiani in fuga dopo la messa fuorilegge di Ordine Nuovo e di Avanguardia Nazionale. Ci sarà addirittura una organizzazione greca che si chiamerà Nea Taxis, cioè Ordine Nuovo. 

Ma questi sono avvenimenti che appartengono a un altro periodo storico, chiamato “metapolitefsi”: si tratta della restaurazione della democrazia dopo il misero crollo del regime militare, collassato in seguito al suo considerato tentativo di golpe contro il Presidente della Repubblica di Cipro Makarios e la conseguente invasione turca nell’isola. Un dramma che continua fino ad oggi.
            
              
      

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